Come diventare consulente del lavoro
Se ti stai domandando come diventare consulente dal lavoro e quale iter formativo scegliere per avviare questo tipo di carriera allora sei nel posto giusto! Leggi il nostro approfondimento dedicato a questa importante figura professionale, divenuta al giorno d’oggi insostituibile nell’amministrazione e nella gestione di piccole e grandi aziende.
ARGOMENTI DEL POST
- Come diventare consulente del lavoro: una panoramica sulla professione
- Consulente del lavoro: requisiti e competenze
- Come si diventa consulente del lavoro: l’iter formativo
- Praticantato e abilitazione del consulente del lavoro
- Diventare consulenti del lavoro con una laurea telematica
Esperto nella gestione dei rapporti di lavorativi e nella giurisprudenza del lavoro, il consulente del lavoro è una figura chiave all’interno delle aziende poiché si occupa dell’amministrazione di queste ultime sotto ogni punto di vista, dalla gestione del personale all’assistenza in ambito fiscale, dalla pianificazione delle attività al mantenimento della salute e della sicurezza sul lavoro.
Questa figura, parallelamente alla modernizzazione del mercato del lavoro, è cresciuta sempre più per funzioni e responsabilità e ad oggi diventare consulenti del lavoro risulta una delle opzioni lavorative più gettonate dai giovani laureati desiderosi di garantirsi una carriera di successo, ricca di soddisfazioni economiche e personali. Vediamo quindi di capire insieme qualcosa in più su questo profilo professionale, sul suo ruolo all’interno delle aziende, sulle competenze specifiche e sull’iter formativo utile per diventare consulente del lavoro.
Come diventare consulente del lavoro: una panoramica sulla professione
Ogni realtà aziendale, piccola, media o grande che sia, ha bisogno di un consulente del lavoro, ossia di qualcuno che abbia le competenze per occuparsi degli adempimenti burocratici, fiscali e legali dell’azienda.
Come già accennato, è compito del consulente del lavoro intervenire negli ambiti delle risorse umane (portando a termine anche attività di selezione e formazione del personale), della previdenza, dell’assistenza sociale dei dipendenti, della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro, oltre che di gestire i vari rapporti di lavoro (dagli esordi all’eventuale conclusione) dal punto di vista giuridico, assicurativo, contabile, economico e previdenziale. Altro compito importantissimo del consulente del lavoro è poi l'assistenza fiscale e tributaria (controllo e analisi dei costi, gestione delle scritture contabili, ecc.). Spetta infine al consulente del lavoro gestire i rapporti e le comunicazioni con enti quali Agenzia delle Entrate, INPS e INAIL.
Questa professione, regolamentata nella legislazione italiana dalla legge n.12 dell’11 gennaio 1979, è in realtà molto complessa e può essere svolta nelle vesti di dipendente presso le aziende, in qualità di libero professionista oppure ancora presso studi associati nei quali molti professionisti lavorano in team occupandosi della tutela di più aziende.
Oltre ad offrire alle aziende le proprie conoscenze nella corretta gestione del personale secondo la normativa vigente, il consulente del lavoro ha il delicato compito di assistere al contempo il lavoratore e il datore di lavoro: rientra infatti nelle sue mansioni l’assistenza in controversie lavorative di varia origine e natura.
È bene ricordare che questa figura è vincolata dal segreto professionale e deve seguire un severo codice deontologico. Per poter esercitare, inoltre, il professionista deve necessariamente aver svolto un periodo di praticantato, aver superato un esame di Stato abilitante ed essere iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro.
Consulente del lavoro: requisiti e competenze
Ora che hai compreso, a grandi linee, cosa significa fare il consulente del lavoro e quali sono i requisiti per diventare consulente del lavoro, sarai curioso di scoprire quali sono le competenze - tecniche e non - di questo professionista che si pone come figura di mediazione e contatto tra imprese, lavoratori e istituzioni. Vediamone insieme alcune!
- Conoscenza delle norme e delle indicazioni di natura amministrativa che regolano il mondo del lavoro.
- Conoscenza dei sistemi retributivi, previdenziali, fiscali e assistenziali (e relative norme) che regolano i rapporti di lavoro.
- Capacità di relazionarsi con lavoratori, dipendenti, vertici aziendali, team di colleghi, pubbliche amministrazioni e organizzazioni sindacali.
- Competenze nella redazione di contratti di lavoro e documentazione necessaria all’avvio o all’interruzione di un rapporto di lavoro.
- Competenze tecniche nell’ambito dell’assistenza in caso di contenziosi riguardanti i rapporti lavorativi.
- Competenze in ambito fiscale e tributario per la gestione e nella gestione della contabilità.
- Competenze nella gestione della sicurezza sul posto di lavoro presso organizzazioni di vario tipo (piccole, medie e grandi imprese o pubblica amministrazione).
- Conoscenza di una o più lingue straniere con particolare attenzione al lessico economico e giuridico.
- Capacità di gestione di servizi per l’impiego.
- Capacità informatiche e utilizzo dei software pensati per il disbrigo di attività legate alla gestione aziendale (buste paga, registro presenze, ecc.).
Tra le cosiddette soft skill, o competenze trasversali, annoveriamo invece una buona capacità analitica e di negoziazione (per evitare contrasti e raggiungere sempre accordi favorevoli sia per l’azienda che per il lavoratore), buone capacità di problem solving, grande flessibilità, ottime doti comunicative e infine una naturale predisposizione a comprendere le esigenze di aziende clienti e lavoratori.
Come si diventa consulente del lavoro: l’iter formativo
Come abbiamo visto, i requisiti del consulente del lavoro sono parecchi e prevedono numerose capacità tecniche oltre che organizzative, comunicative e umane, ma qual è la strada da percorrere per avviare questo tipo di carriera?
Cominciamo col dire che per diventare consulente del lavoro è necessario acquisire un ampio bagaglio di nozioni e competenze nel settore economico-giuridico. Pertanto è consigliato conseguire un titolo di laurea triennale o quinquennale in uno dei percorsi relativi agli insegnamenti dei dipartimenti di Economia, Scienze Politiche o Giurisprudenza. Una strada alternativa sarà invece quella di ottenere un diploma universitario o laurea triennale in consulenza del lavoro. Questa seconda opzione offre agli studenti la possibilità di approfondire le tematiche del Diritto mediante appositi laboratori e permette loro di partecipare gratuitamente - solo presso alcuni atenei - al corso di formazione per Responsabile e Addetto del Servizio di prevenzione e protezione dai rischi, fondamentale per il futuro lavorativo in qualità di consulente del lavoro.
Quindi, come si diventa consulente del lavoro se si decide di non percorrere la strada della triennale in consulenza del lavoro? Le possibilità, a dire il vero, sono moltissime e lasciano agli studenti ampia autonomia decisionale sul proprio futuro. I corsi di studio tra i quali scegliere saranno:
- Corso di laurea triennale in Scienze dell'amministrazione e dell’organizzazione;
- Corso di laurea triennale in Scienze dei servizi giuridici;
- Corso di laurea triennale in Scienze dell’economia e della gestione aziendale;
- Corso di laurea triennale in Scienze economiche;
- Corso di laurea triennale in Scienze politiche e delle relazioni internazionali;
- Corso di laurea specialistica in Scienze dell’economia;
- Corso di laurea specialistica in Scienze economico-aziendali;
- Corso di laurea specialistica in Scienze della politica;
- Corso di laurea specialistica in Scienze delle pubbliche amministrazioni;
- Corso di laurea specialistica in Teoria e tecniche della formazione e dell’informazione giuridica;
- Corso di laurea specialistica in Giurisprudenza.
Praticantato e abilitazione del consulente del lavoro
Gli step necessari per avviare una carriera da consulente del lavoro non finiscono qui! Lo studente, infatti, dovrà affrontare 18 mesi di praticantato presso lo studio di un consulente del lavoro iscritto all’albo da almeno cinque anni.
L’aspirante consulente del lavoro verrà quindi iscritto al registro dei praticanti e inizierà a lavorare nello studio sotto l’attenta supervisione del professionista che gli ha offerto il tirocinio. Di questi 18 mesi di praticantato, ben sei potranno essere svolti durante durante l’ultimo anno di studio - purché si sia in regola con gli esami - grazie a un accordo tra MIUR, Ministero del lavoro e Consiglio nazionale dell’Ordine
Successivamente, il candidato dovrà sostenere l’esame di Stato di fronte alla commissione territoriale formata da membri dell’INPS, nell’INAIL, del Ministero del Lavoro e da un professore ordinario di materie giuridiche. La prova consisterà in due prove scritte e una orale su varie materie quali ad esempio la legislazione sociale, il Diritto del lavoro, elementi di Diritto privato, pubblico e penale, commerciale e societario, temi riguardanti attività di ragioneria e formulazione di bilanci.
A questo punto si ottiene l’abilitazione da consulente del lavoro e si è pronti per avviare la procedura di iscrizione all’Albo presso il Consiglio territoriale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di appartenenza.
Gli oneri per poter svolgere in modo regolare questa professione, tuttavia, non sono ancora terminati: il professionista infatti dovrà adempiere agli obblighi relativi alla formazione professionale continua per tutta la sua carriera, raggiungendo un minimo di 50 crediti formativi ogni due anni.
Diventare consulenti del lavoro con una laurea telematica
Se hai letto la nostra guida fin qui ti sarà finalmente chiaro come si diventa consulenti del lavoro ma non per questo è scontato che tu abbia già deciso quale percorso di studi intraprendere. Come abbiamo già spiegato, infatti, i corsi universitari per avviare questa professione sono moltissimi e non ci aspettiamo che sia una scelta facile.
Su un punto, però, non ci sono dubbi: lo studio del Diritto su tutti è quello che può fornire basi più solide per fare carriera in questo settore e iscriversi a Giurisprudenza o a un corso triennale in Scienze dei servizi giuridici può essere la soluzione migliore per qualsiasi aspirante consulente del lavoro.
Lo studio della legge, infatti, non solo ti consentirà di lavorare in qualità di consulente dal lavoro, ma ti offrirà anche moltissime altre strade occupazionali e, qualora dovessi cambiare idea, potrai diventare notaio, consulente legale, avvocato, insegnante o persino magistrato!
Vediamo quindi quali corsi potrai scegliere se deciderai di cominciare la tua carriera universitaria presso un ateneo telematico, godendo dei tanti vantaggi dell’e-learning e avvicinandoti a un metodo di studio innovativo e tecnologico, quello della didattica a distanza.
- Laurea triennale online in Consulente del Lavoro (UniMarconi)
- Laurea triennale online in Scienze dei Servizi Giuridici (UniMarconi)
- Laurea triennale online in Servizi Giuridici per l’Impresa (eCampus)
- Laurea triennale online in Scienze Giuridiche (UniMercatorum)
- Laurea triennale online in Diritto ed Economia delle Imprese (UniFortunato)
- Laurea triennale online in Consulente del Lavoro e Giurista d’Impresa (eCampus)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (UniCusano)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (Unitelma Sapienza)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (UniFortunato)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (UniMarconi)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (eCampus)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (UniPegaso)
- Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (UniDav)
DOMANDE FREQUENTI
Per diventare consulente del lavoro esistono più iter formativi e possibilità. Il percorso più comune è quello legato allo studio del Diritto mediante il conseguimento di una laurea triennale in Scienze giuridiche, di una laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza o di un titolo triennale in Consulenza del lavoro. Tuttavia è possibile avviare una carriera in qualità di consulente del lavoro anche studiando materie afferenti ai settori dell'Economia e delle Scienze Politiche.
Il consulente del lavoro è una figura importantissima all'interno delle aziende, di qualsiasi dimensione esse siano. Questo professionista infatti si occupa dell’amministrazione aziendale sotto ogni punto di vista: dalla gestione delle risorse umane all’assistenza in ambito fiscale, passando attraverso la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e la gestione della contrattualistica e delle buste paga.
Questa figura, polivalente e fondamentale, si occupa della previdenza, dell’assistenza sociale dei dipendenti, di gestire i vari rapporti di lavoro dal punto di vista giuridico, assicurativo, contabile, economico e previdenziale e di gestire i rapporti e le comunicazioni con Agenzia delle Entrate, INPS e INAIL.
Se vuoi ricevere supporto nella scelta del percorso formativo, contattaci senza indugio, ti forniremo una consulenza gratuita per aiutarti a compiere una scelta consapevole e mirata.