Studiare Giurisprudenza e lavorare: 5 consigli

Studiare Giurisprudenza e lavorare è qualcosa di realizzabile o è destinato a restare un sogno nel cassetto? Cosa implica approcciarsi a un iter formativo così lungo e complesso dovendo, al tempo stesso, mantenere un impiego? Diamo una risposta a queste e a molte altre domande e vediamo insieme quali possibilità hanno da offrire le Università Telematiche agli studenti lavoratori.

Se sogni di studiare Giurisprudenza e lavorare al tempo stesso sappi che…è possibile! Benché conseguire una laurea in Legge non sia propriamente una passeggiata, sempre più studenti di tutte le età optano per la vita da studente lavoratore, dedicandosi alla carriera senza per questo dover rinunciare a indossare la tanto desiderata corona d’alloro.

Il percorso di studi in Legge, della durata di cinque anni, implica che lo studente si avvicini a materie molto complesse . Al corsista infatti viene garantita una conoscenza giuridica di base mediante lo studio di materie come Diritto privato, Diritto civile, Diritto amministrativo, Diritto commerciale, Diritto penale, Diritto romano e Diritto costituzionale per poi passare a scandagliare le tante diramazioni del Diritto attraverso l’approfondimento di tematiche molto interessanti quali ad esempio Criminologia, Diritto digitale, Diritto del lavoro, Diritto internazionale, Diritto di famiglia, ecc.

Questo iter formativo richiederà dedizione, tempo e spirito di sacrificio e la mole di studio - inutile negarlo - sarà piuttosto sostanziosa. Il corsista, dal canto suo, riuscirà però a sviluppare ottime doti oratorie e una buona capacità di argomentazione. Eserciterà memoria, capacità di osservazione e spirito critico e costruirà ottime basi per una carriera da principe del foro (pur avendo già un lavoro, inerente o meno alla sfera del Diritto).

Per studiare, infatti, non è mai troppo tardi e non vi sono limiti d’età per accedere all’università: che tu sia un giovanissimo neodiplomato che desidera laurearsi in Legge e mantenersi agli studi in autonomia, un professionista in carriera intenzionato a dare una spinta al proprio percorso professionale e personale o una persona che - non più giovanissima - decide di sfidarsi e tornare sui libri, ricorda che un corso di laurea in Legge può tranquillamente camminare di pari passo con un lavoro (part time o full time) e che le soluzioni per gli studenti lavoratori sono moltissime.

Ecco quindi i nostri cinque consigli per studiare Giurisprudenza e lavorare!

1. Scegli un metodo di studio che ti rappresenti

Affinché il tuo percorso di studi in Giurisprudenza porti i suoi frutti dovrai trovare - nel corso degli anni - un metodo di studio efficace e funzionale per le tue esigenze. Il nostro consiglio è di puntare sull’organizzazione! Studia step by step: comincia con leggere, capire e sottolineare concetti e nozioni principali poi, se necessario, fai qualche schema o riassunto, sfruttando al massimo appunti, mappe concettuali e schemi per il ripasso. Infine, dai il via alla memorizzazione!


Come diciamo sempre di metodo di studio non ce n'e è uno solo! Ciascuno dovrebbe costruirsi il proprio tenendo conto di attitudini personali, abitudini, stili di memorizzazione e tempo a disposizione. Una cosa, però, non ci stancheremo mai di ripeterla: ricorda di seguire le lezioni. Che tu abbia optato per un ateneo di stampo classico (quindi con lezioni in presenza) o per un’università online, seguire le lezioni ti aiuterà ad avere ottime basi per lo studio che affronterai in un secondo momento in autonomia, memorizzerai le nozioni molto più velocemente (perché le avrai già ascoltate e capite) e, se darai vita a un ascolto costruttivo (ad esempio prendendo appunti), ti renderai conto di aver interiorizzato i concetti più importanti in men che non si dica.

Pianifica il più possibile i tempi da dedicare allo studio concedendoti tutto il tempo di cui hai bisogno per memorizzare con calma i contenuti e le tante nozioni (ricorda che a Giurisprudenza dovrai ricordare norme, leggi e decreti ma mai e poi mai ripetere il tutto “a pappagallo” senza aver interiorizzato i concetti).


2. Il tempo è tuo alleato: sfruttalo al meglio!


Studiare Giurisprudenza e lavorare, non te lo nasconderemo, non è un’impresa facile poiché ai ritmi sostenuti di un lavoro a tempo pieno bisognerà affiancare uno studio intenso che ti porterà via tempo ed energie. Quel che suggeriamo agli studenti lavoratori in procinto di iscriversi a Giurisprudenza è di organizzare lo studio in base agli orari di lavoro.

Potrai, ad esempio, sfruttare al meglio le ore del mattino, prima di entrare a lavoro, dedicarti allo studio in modo intensivo nel weekend oppure ancora studiare la sera (avendo cura di non sovraccaricarti e di non privarti di preziose ore di sonno). Senza dubbio dovrai prestare molta attenzione a diluire al massimo la mole di studio, dedicandoti al ripasso di argomenti già studiati nei momenti di maggiore stanchezza e soprattutto evitando infruttuosi tour de force e il cosiddetto studio pazzo dell’ultimo minuto.

Vista la mole di studio di un iter formativo in Giurisprudenza - in termini di CFU, manuali e grandezza dei tomi da studiare - per pianificare al meglio la tua attività di studente e tenere alta l’attenzione su ciò che stai studiando potrai provare a studiare per cicli. Questo metodo, particolarmente apprezzato dagli studenti costretti a confrontarsi con un piano di studi particolarmente vasto e complesso, consiste nel suddividere lo studio in tre momenti principali.

  • Studio: dedica a questa fase 40/50 minuti di fila, senza distrazioni, durante i quali potrai studiare in modo intensivo, leggere, sottolineare, interiorizzare e ripetere concetti e informazioni.
  • Pausa: durante la pausa (di 10 minuti circa) cerca di pensare ad altro…e no, il lavoro non vale! Fai che il tuo break sia un vero momento di stop pensato solo per staccare la spina, permettere alle informazioni di sedimentarsi e alla testa di riposare.
  • Ripasso: una volta terminata la tua meritata pausa, rimettiti sul libro e procedi con il ripasso di quanto hai studiato e compreso nella fase di studio.

3. Confrontati con colleghi, tutor e docenti

Gli studenti lavoratori nel nostro Paese sono molti, a dircelo sono i dati Istat che nel 2024 hanno rilevato che i giovani che studiano e lavorano sono ben il 5,76% del totale! In seguito alla crisi del 2019 e alla pandemia da Covid-19 poi sono sempre più le persone (giovani e meno giovani) che hanno deciso di tornare sui libri pur avendo un lavoro, regalandosi l’opportunità di migliorare la propria posizione, fare un salto di carriera, vedersi aumentare lo stipendio o, perché no, cambiare radicalmente vita e rincorrere un sogno tenuto a prender polvere per troppo tempo.

Lo studente lavoratore, quindi, è tutt’altro che solo! Se è vero infatti che lo studio è un’attività prettamente individuale e che per avere successo si deve far affidamento esclusivamente sul proprio impegno e spirito di sacrificio, è anche vero che anche nello studio universitario il lavoro di squadra è vincente.

Sfrutta al massimo la comunità del tuo ateneo confrontandoti con i tuoi colleghi, e non importa se non state preparando lo stesso esame! Un consiglio, un incoraggiamento, una dritta su questa o quella materia saranno manna dal cielo in piena sessione. Organizza momenti di ripasso insieme ai tuoi compagni di corso o gruppi studio per affrontare insieme i momenti più difficili e non usare il lavoro come scusa: con la tecnologia di oggi potrete tranquillamente “incontrarvi” in videochiamata nel momento più consono per tutti.

Non dimenticare infine che insegnanti, assistenti e tutor (delle università in presenza ma anche presso le facoltà online) sono a tua completa disposizione per qualsiasi tipo di dubbio o spiegazione, a maggior ragione se hai deciso di studiare Giurisprudenza e lavorare al tempo stesso.

4. Ricorda esigenze e diritti dello studente lavoratore

Che tu abbia deciso di studiare Giurisprudenza e lavorare part time o full time, ricorda che in qualità di studente lavoratore potrai usufruire dei permessi studio. Disciplinati dalla Legge 300/1970, questi speciali permessi pensati per garantire il diritto allo studio a chi abbia già avviato una carriera consentono al corsista di portare a termine il proprio iter formativo senza per questo dover rinunciare al proprio impiego e allo stipendio (spesso fondamentale anche per sovvenzionare gli studi stessi).

Le ore di permesso studio possono essere richieste da qualunque studente lavoratore regorarmente iscritto presso istituti scolastici, corsi di formazione professionale legalmente riconosciuti o atenei, potranno essere usate per seguire le lezioni o per sostenere gli esami e solitamente, sebbene vengano distribuite differentemente in base al CCNL di riferimento, sono 150 distribuite in tre anni.

5. Valuta l’offerta formativa delle Università Telematiche

Ora che ti è chiaro come studiare Giurisprudenza e lavorare non ti resta che decidere presso quale ateneo ultimare l’iscrizione. Che tu voglia diventare avvocato, magistrato, notaio, consulente legale, accedere all’insegnamento o continuare a lavorare nel tuo settore sfruttando al massimo le competenze acquisite grazie a un percorso di laurea in Giurisprudenza, sappi che la soluzione ottimale per gli studenti lavoratori sono senza dubbio le Università Telematiche.

Questi poli universitari - operativi in Italia da oltre vent’anni e specializzati nella didattica a distanza - garantiscono ai propri iscritti completa autonomia nello studio avvalendosi dell’utilizzo di moderne tecnologie digitali e dispongono di un’offerta formativa vastissima che comprende iter formativi triennali, specialistici e master.

Scegliendo uno degli undici atenei online riconosciuti dal Miur potrai seguire le tue lezioni (h24, sette giorni su sette!) semplicemente accedendo alle piattaforme virtuali di apprendimento. Sul sito dell’ateneo potrai inoltre consultare tutto il materiale didattico di cui avrai bisogno (libri, focus, approfondimenti, testi, esercizi interattivi) e metterti in contatto con la tua comunità d’ateneo composta da docenti, tutor e studenti provenienti da tutto il mondo.

Nelle Università Telematiche, inutile specificarlo, non vi è obbligo di frequenza. Ovviamente dovrai aver cura di visionare tutte le lezioni relative a ciascuna materia, ma potrai farlo coni tuoi tempi, in qualsiasi momento della giornata: una vera e propria salvezza per chi deve far camminare di pari passo lo studio e una carriera lavorativa avviata! L’unico momento in cui dovrai recarti in sede sarà per sostenere gli esami e…laurearti! Anche il disbrigo delle pratiche burocratiche sarà virtuale, ridurrai quindi al minimo gli spostamenti con il risultato di un impressionante risparmio di tempo e denaro.

Un altro importante punto di forza degli atenei virtuali è l’assenza di test d’ingresso: lo studente lavoratore non ha “tempo da perdere” e ha interesse di portare a termine il proprio percorso nel minor tempo possibile. Potrai immatricolarti in qualsiasi momento dell’anno e ottimizzare i tempi.

Cosa aspetti? Se nella tua mente sta balenando l’idea di studiare Giurisprudenza online, scopri subito la validissima offerta formativa delle Università Telematiche!

DOMANDE FREQUENTI

CONTATTACI PER UNA CONSULENZA GRATUITA

Se vuoi ricevere supporto nella scelta del percorso formativo, contattaci senza indugio, ti forniremo una consulenza gratuita per aiutarti a compiere una scelta consapevole e mirata.

    Autorizzo al trattamento dei dati personali, come esplicitato Informativa sulla Privacy

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    SEI INTERESSATO AD UN CORSO DI LAUREA ONLINE?

    CHIEDI INFO